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Arte e cultura

La vita quotidiana nell’Antica Pompei

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La vita quotidiana

Visitare Pompei significa entrare in una macchina del tempo che ci riporta a 2000 anni fa, quando la terribile eruzione del Vesuvio fermò la storia. Passeggiando per gli scavi di Pompei si può rivivere la giornata di un antico abitante che viveva più o meno come si viveva in tutto l’impero romano. La giornata iniziava presto, all’alba, perché tutto allora funzionava con la luce del sole. Una breve colazione e se l’abitante di Pompei era una persona umile, il primo impegno era quello di andare a trovare il patronus. Tutti i cittadini erano clientes di qualche personaggio importante, con ambizioni politiche. I “clienti” non avevano nulla a che fare con il termine attuale, non compravano nulla, ma sostenevano qualcuno, lo appoggiavano nelle sue attività e facevano per lui la campagna elettorale quando si presentava alle elezioni che si svolgevano ogni anno. In cambio ricevevano protezione, ma anche doni e denaro. Quindi insieme agli altri si andava a trovare il proprio patronus, e con lui ci si recava al Foro, o magari nella Basilica, dove si svolgevano i processi. La strada più nota per diventare politico era quella dell’avvocatura, e quindi i diversi personaggi importanti si dedicavano alla difesa o all’accusa, per ottenere consensi e visibilità. I clientes andavano in tribunale – appunto posto nella Basilica sul Foro – e facevano il tifo per il proprio partito, cercando di influenzare le decisioni.

La spesa e le terme

Si era nel Foro e dunque c’era tempo per recarsi al Macellum, cioè il grande mercato alimentare, dove comprare frutta, verdura, carne o pesce.

La mattinata si concludeva alle terme, e vicino al Foro ce ne sono due a disposizione, aperte sia agli uomini che alle donne. Alle terme si andava per lavarsi, nelle case non c ‘era acqua corrente, ma anche per la salute, alternando bagni freddi, tiepidi e caldi in tre diversi ambienti, cosa considerata dagli antichi romani, molto salutare.

Per mangiare non si tornava a casa, ma si preferiva restare per strada, servendosi in uno dei tanti ristiranti che c’erano sulle vie principali. Ne troviamo uno a ogni quadrivio sulla via dell’Abbondanza, con ancora visibili il banco per chi consumava e i vasi in cui erano conservati il cibo e le bevande. Anche qui bisogna considerare che mangiare in casa era problematico, bisognava accendere un fuoco e usare acqua portata in casa, e quindi la cosa era laboriosa e non semplice. Le grandi cucine erano presenti solo nelle case dei ricchi e a Pompei se ne possono vedere molte.

Il lavoro? I cittadini romani non lavoravano granché: se vivevano in città non c’era molto da fare, perché i commerci e le attività imprenditoriali erano quasi sempre in mano ai liberti – schiavi liberati – che utilizzavano schiavi per la mano d’opera. Quindi restava molto tempo, magari da impiegare andando a teatro, in uno dei due che c’erano a Pompei, o conversando con gli amici. Nei giorni festivi c’era l’anfiteatro con i ludi gladiatori, amatissimi da tutti i romani e dai pompeiani in particolare. La sera si tornava a casa. Nelle case dei ricchi si aprivano i triclini per cene sontuose. In quelle povere si masticava qualcosa e si andava a dormire.

E i visitatori di oggi? Dopo il viaggio nel tempo, stanchi e soddisfatti, si vada in un albergo moderno: l’Hotel del Sole, un hotel a Pompei dove passare una bella serata.