Come ridurre l’indice glicemico con la frutta

Quando si è affetti da diabete è obbligatorio mantenere un’alimentazione estremamente corretta ed equilibrata, cercando di evitare tutti quei cibi ricchi di zuccheri che andrebbero ad innalzare troppo l’indice glicemico nel sangue. Sì, perchè il diabete è una malattia cronica che si manifesta proprio quando i livelli di glucosio nel sangue diventano troppo elevati (si parla appunto di iperglicemia, ndr). Quando la funzione dell’insulina viene alterata, il glucosio non riesce più ad arrivare correttamente alle cellule e va ad accumularsi nel circolo sanguigno. In genere le tipologie di diabete sono due, ovvero il diabete di tipo 1 (che si manifesta durante l’infanzia o l’adolescenza) e il diabete di tipo 2, che riguarda il 90% dei casi e si manifesta dopo i 30-40 anni.
Diabete, quali frutti riducono l’indice glicemico?
In entrambi i casi, urge seguire una dieta alimentare ben precisa per tenere sotto controllo la patologia ed evitare che determini complicanze acute o croniche, che possono interessare organi e tessuti. Molti pazienti affetti da diabete hanno “paura” di mangiare la frutta, proprio perchè temono che il fruttosio contenuto nei vari frutti possa innalzare eccessivamente l’indice glicemico nel sangue. Fino a poco tempo fa si riteneva valido questo assunto generale e si consigliava ai diabetici il consumo della sola mela, possibilmente verde. Alle persone affette da diabete veniva caldamente consigliato di evitare tutti gli altri frutti per non correre rischi: ma è davvero così?
Con il passare del tempo e il progredire delle ricerche in campo medico e alimentare, è stato possibile stabilire che ci sono dei frutti che possono essere tranquillamente consumati anche da coloro che soffrono di questa patologia, sebbene con una certa moderazione e senza lasciarsi andare ad eccessi. Delle mele abbiamo già parlato, ma gli esperti del settore danno via libera anche al consumo di pere, arance, albicocche, pesche, lamponi, fragole e nespole, sempre senza esagerare. Questo perchè i livelli di glucosio contenuti in questi frutti sono piuttosto bassi e non vanno a creare troppi problemi all’indice glicemico nel sangue.
Diabete, meglio mangiare i frutti “consentiti” a stomaco pieno
Inoltre, frutti come le pesche hanno una grande quantità di fibre, che rallentano la digestione e di conseguenza anche l’assorbimento del glucosio, mantenendo sotto controllo il livello nel sangue. Tuttavia, anche questi frutti hanno bisogno di essere mangiati seguendo alcune buone norme: ad esempio, è cosa buona e giusta non mangiare diversi frutti assieme, ed è sempre opportuno consumare il frutto a stomaco pieno, magari dopo aver pranzato. Le quantità giuste sono un frutto piccolo al giorno (120 grammi circa, ndr) o al massimo un frutto medio (150 grammi): meglio non superare queste dosi.
Al contrario, ci sono dei frutti che i diabetici devono cercare di evitare o quantomeno mangiare molto raramente. Le banane, ad esempio, ma anche l’uva, i cachi, i fichi, la frutta secca e la frutta sciroppata: sono tutti frutti che vanno ad innalzare l’indice glicemico nel sangue, specie se consumati in abbondanza.
