Psicologia delle Persecuzioni Quotidiane : Stalking, Mobbing, Straining

Il lavoro di psicoterapeuta svolto nell’ultimo anno che mi ha visto impegnata e coinvolta con diversi pazienti ad elaborare e superare delle situazioni particolarmente difficili sia da un punto di vista psicologico e affettivo sia da un punto di vista fenomenologico e pragmatico lo elaboro nel contesto di questo post (il mio Blog contiene un esauriente approfondimento della patologia e criminalità delle persecuzioni quotidiane) , questo per permettere a tutti una conoscenza più approfondita e consapevole di questi fenomeni.
Il caso di Alessandra … è stato per me un caso in cui la persecuzione origina palesemente dall’affettività, generalmente considerata normale perché giustificata dal movente costituito dall’innamoramento, ma che consiste in un comportamento di pura criminalità. In questo caso ho lavorato soprattutto sostenendo psicologicamente i genitori guidandoli anche nelle cose da fare per uscire da una situazione pericolosa, e la ragazza affinchè diventasse consapevole dei maltrattamenti gravi che subiva.
Secondo alcuni luoghi comuni i criminali sono dei malati mentali, per cui chi violenta, uccide o sfrutta una persona è un pazzo, un malato, uno “fuori di testa”. Gli eventi di cronaca di questi ultimi anni invece ci stanno dimostrando che dietro anche i più crudeli atti criminali non ci sono dei pazzi, bensì delle persone normali, che hanno semplicemente perso il controllo delle loro emozioni .
Nella personalità di ognuno di noi, infatti, c’è un lato nascosto e buio, normalmente represso che, se liberato, ci trasformerebbe in criminali, in crudeli assassini e pericolosi delinquenti.
Scrive Freud: “ogni uomo ha istinti aggressivi e passioni primitive che lo portano allo stupro, all’incesto e all’omicidio e che sono tenute a freno, in maniera imperfetta, dalle istituzioni sociali e dai sensi di colpa”. Freud, nella parte terminale della sua esistenza, si dedicò alla comprensione della psicologia dei popoli e cercò di individuare la radice universale del senso di colpa che tratta nei suoi scritti “Totem e Tabù” (1912-13), “Psicologia delle masse ed analisi dell’Io” (1921) “L’uomo Mosè e la religione monoteistica: tre saggi” (1934-38). Lo studioso accoglie le ipotesi di Darwin ( 1874 ) sull’esistenza dell’orda primordiale, secondo la quale, in tempi antichissimi, esisteva un tipo di organizzazione sociale, denominata, appunto, “Orda primordiale”, in cui gli esseri umani vivevano in piccoli gruppi, sui quali dominava un uomo forte, violento e geloso che si appropriava di tutte le donne. Con queste donne il despota giaceva e procreava, tenendole lontane dai propri figli e dagli altri giovani maschi, che evirava nel caso minacciassero la sua dominanza, provocando così in loro un grave trauma.
Freud ipotizzò che il ripetersi di avvenimenti traumatici, lungo il cammino evolutivo dell’essere umano, lasciasse nell’individuo una traccia mnestica in cui l’avvenimento originario, realmente accaduto e rimosso, fosse sostituito da rappresentazioni e fantasie inconsce (Psicologia delle masse e analisi dell’io 1921 – L’uomo Mosè e la religione monoteistica, 1934-38).
Lo psicoanalista Austriaco scrive :“Se studiamo le reazioni ai traumi del bambino piccolo, siamo spesso sorpresi di trovare che esse non si attengono strettamente all’effettiva esperienza individuale, ma si allontanano da essa in una maniera che si adatta assai meglio al modello di un evento filogenetico e che, in modo del tutto generale, si spiega solamente mediante un suo influsso” (S. Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteistica: tre saggi, ) .
Agli albori della civiltà in ogni continente il sistema dell’ organizzazione sociale era strutturato sul totemismo; un totem è una categoria di oggetti materiali verso i quali il selvaggio testimonia un rispetto superstizioso, essendo convinto che esista tra la propria persona ed il totem un rapporto profondo ed esclusivo.
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Dott. Floriana De Michele
Psicologa Psicoterapeuta
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